Gli italiani non comprendono ciò che leggono!

L’analfabetismo funzionale è una sfida significativa per l’Italia contemporanea. Secondo l’ultimo rapporto dell’OCSE, oltre un terzo degli adulti italiani di età compresa tra 16 e 65 anni rientra in questa categoria, evidenziando difficoltà nella comprensione di testi complessi, nell’esecuzione di calcoli matematici e nella risoluzione di problemi.

Cos’è l’analfabetismo funzionale?

A differenza dell’analfabetismo tradizionale, l’analfabetismo funzionale riguarda individui che, pur sapendo leggere e scrivere, non possiedono le competenze necessarie per comprendere, valutare e utilizzare informazioni testuali e numeriche nella vita quotidiana. Questa condizione limita la partecipazione attiva alla società e al mondo del lavoro.

I dati dell’OCSE sull’Italia

Il rapporto OCSE evidenzia che gli adulti italiani hanno ottenuto punteggi medi inferiori alla media OCSE in tre aree chiave:

  • Comprensione del testo (literacy): 245 punti, rispetto alla media OCSE di 260. Il 35% degli adulti italiani si colloca al livello 1 o inferiore, indicando difficoltà nel comprendere testi brevi e semplici.
  • Abilità matematiche (numeracy): 244 punti, contro una media OCSE di 263. Oltre due terzi degli intervistati sono in grado di eseguire solo calcoli elementari.
  • Risoluzione di problemi (adaptive problem solving): 231 punti, rispetto alla media OCSE di 250. Il 46% degli adulti italiani non supera il livello 1, mostrando difficoltà nel gestire situazioni che richiedono l’adattamento a nuove informazioni.

Confronto internazionale

L’Italia si posiziona tra i paesi con i risultati più bassi nelle competenze valutate, superando solo nazioni come Turchia e Cile. In Europa, paesi come Finlandia, Giappone, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia guidano la classifica con punteggi significativamente più alti.

Disparità interne

Il rapporto evidenzia significative differenze all’interno del paese:

  • Territorio: I residenti nel Nord e Centro Italia ottengono punteggi vicini alla media OCSE, mentre il Mezzogiorno registra valori significativamente inferiori.
  • Età: Gli individui tra 55 e 65 anni mostrano competenze più basse rispetto ai giovani di 16-24 anni.
  • Istruzione: Gli adulti con un livello di istruzione pari o inferiore alla licenza media presentano punteggi nettamente inferiori rispetto a coloro che hanno completato percorsi di istruzione superiore o universitaria.

Implicazioni per la società

L’analfabetismo funzionale ha ripercussioni significative sullo sviluppo economico e sociale del paese. Individui con competenze limitate possono incontrare difficoltà nell’adattarsi alle esigenze del mercato del lavoro moderno, influenzando negativamente l’innovazione e la competitività dell’Italia a livello globale.

Affrontare l’analfabetismo funzionale è essenziale per promuovere una società più inclusiva e competitiva. Investire nell’istruzione e nella formazione continua rappresenta una priorità per colmare le lacune esistenti e garantire a tutti i cittadini le competenze necessarie per prosperare in un mondo in continua evoluzione.