Notre-Dame de Paris: emergono nuovi tesori

Dopo l’incendio che ha devastato la cattedrale di Notre-Dame a Parigi nel 2019, gli archeologi hanno avuto l’opportunità di esplorare le fondamenta della storica struttura. Come riportato nell’articolo del National Geographic, questi scavi hanno portato alla luce tesori nascosti che hanno sorpreso gli esperti.

Nel febbraio 2022, mentre si preparava la ricostruzione della cattedrale, il team guidato da Christophe Besnier dell‘Istituto Nazionale per la Ricerca Archeologica Preventiva (INRAP) ha iniziato a scavare sotto il pavimento di pietra all’incrocio tra transetto, navata e coro. Nonostante l’autorizzazione iniziale permettesse di scavare solo fino a 40 centimetri di profondità, gli archeologi hanno scoperto oltre 1.000 frammenti di opere d’arte, tra cui sculture in pietra calcarea di teste e torsi a grandezza naturale.

Questi reperti sono stati identificati come parti del pontile-tramezzo (jubé) del XIII secolo, una struttura che originariamente separava il coro dal resto della cattedrale. Smantellato all’inizio del XVIII secolo, il tramezzo era considerato un capolavoro della scultura gotica dipinta. Tra le sculture ritrovate, spicca un volto scolpito di Gesù, con dettagli finemente realizzati, come le palpebre e le orecchie, che testimoniano l’abilità degli artisti medievali.

Inoltre, durante gli scavi, è stata rinvenuta una bara di piombo, insieme ad altre sepolture meno lussuose, evidenziando l’importanza storica e culturale del sito. Questi ritrovamenti offrono una nuova comprensione dell’architettura e dell’arte medievale, mostrando come la cattedrale fosse originariamente strutturata e decorata.

Molti dei manufatti recuperati, che erano andati perduti per secoli, sono ora esposti al Musée de Cluny. La mostra “Far parlare le pietre. Le sculture medievali di Notre Dame” è in programma fino al 16 marzo 2025.

Questa scoperta non solo arricchisce la nostra conoscenza della storia di Notre-Dame, ma sottolinea anche l’importanza dell’archeologia preventiva nei progetti di restauro, garantendo che il passato venga preservato e valorizzato per le generazioni future. Per approfondire, è possibile leggere l’articolo completo sul sito del National Geographic.