Ricette dal Futuro: il “Gagh Klingon” per Umani!
I fan di Star Trek conoscono bene il leggendario Gagh, il piatto tradizionale Klingon composto da vermi vivi. Considerato una vera delizia dai guerrieri di Qo’noS, è simbolo di forza e audacia. Ma per noi umani? Beh, un piccolo adattamento è decisamente necessario! Ecco come reinterpretare questo piatto per renderlo gustoso (e meno… inquietante) per i nostri palati terrestri.
Gagh Klingon per Umani
Ingredienti (per 4 persone):
- 400 g di spaghetti (preferibilmente sottili, tipo capellini)
- 2 bustine di nero di seppia
- 2 spicchi d’aglio
- 1 peperoncino fresco (opzionale, per i più audaci)
- 4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
- 200 g di calamari o seppioline tagliati a striscioline sottili (per il tocco “alieno”)
- Sale q.b.
- Prezzemolo fresco tritato per decorare
Preparazione:
- Porta a ebollizione una pentola con abbondante acqua salata e cuoci gli spaghetti al dente.
- Nel frattempo, scalda l’olio extravergine d’oliva in una padella ampia. Aggiungi l’aglio tritato e, se desideri un tocco più audace, il peperoncino fresco tagliato a rondelle.
- Aggiungi i calamari tagliati a striscioline e cuocili a fuoco vivo per 2-3 minuti, finché saranno teneri.
- Unisci il nero di seppia alla padella e mescola bene per creare una salsa uniforme. Se necessario, aggiungi un mestolo di acqua di cottura della pasta per ottenere la consistenza desiderata.
- Scola gli spaghetti e trasferiscili nella padella con la salsa. Mescola accuratamente per avvolgere la pasta nel condimento.
- Servi immediatamente, decorando ogni piatto con una spolverata di prezzemolo fresco.
Questo piatto dal colore intenso e misterioso è perfetto per chi vuole assaporare l’essenza del Gagh senza abbandonare il comfort della cucina terrestre. Il nero di seppia richiama l’aspetto sinistro dei vermi klingoniani, mentre i calamari aggiungono un tocco di “esoticità”. Ideale per una cena a tema fantascientifico o per impressionare amici geek!
Accompagna il tuo Gagh con un calice di vino rosso intenso (immaginiamo un bel “Primitivo di Manduria“, magari ribattezzato “vino di sangue” per l’occasione), e il gioco è fatto. Come direbbero i Klingon: Qapla’!